Cerchi un modo efficace per mantenere tutte le proprietà benefiche nei tuoi piatti? Hai poco tempo per cucinare ma vuoi evitare i prodotti pronti? Vuoi imparare metodi innovativi da mettere in pratica per sentirti uno chef provetto anche tra le mura di casa tua?

La cottura sottovuoto è la soluzione. Se non ne hai ancora sentito parlare corri a scoprire il libro di Chiara Manzi “Nutrizione Culinaria In Sottovuoto”, scritto in collaborazione con l’Executive Chef Paolo Cappuccio.

Applicare la scienza in cucina è la strada per migliorare il proprio stile di vita. Le evidenze denotano come non basti scegliere materie prime di alta qualità- fattore necessario- purtroppo molti dei nutrienti benefici degli alimenti si perdono in fase di cottura. Ossigeno e alte temperature mettono a dura prova l’accessibilità a vitamine e antiossidanti.

Il Ristorante Libra, oltre ad offrire un menù con numerose soluzioni cotte in sottovuoto, ha dato la possibilità di imparare e scoprire tutto il sapore esaltato dai giusti ingredienti e processi. Mettere in pratica tutti questi consigli può non essere sempre così semplice. Chiara Manzi e lo chef Cristian Duca hanno tenuto un corso ad hoc per indicare i primi passi da muovere in questo ambito.

“Si tratta di un metodo utile a migliorare texture e sapore congiuntamente a gestione dei tempi e degli scarti. I vantaggi nutrizionali seguono di pari passo. L’ossidazione delle vitamine e degli stessi antiossidanti mette a dura prova i nostri cibi. La delicatezza delle materie prime ha bisogno di cura e trattamenti studiati appositamente.” Svela Cristian Duca, cuoco di fama internazionale e mentore di beauty farm ha affiancato l’esperta Chiara Manzi per spiegare le opportunità che i trattamenti sottovuoto possono garantire in cucina. “Per molti anni mi sono impegnato nella ricerca della dieta perfetta, come far dimagrire i miei pazienti senza farli soffrire eccessivamente. Poi ho scoperto il lavoro di Chiara e ho capito che non si trattava di escludere bensì bilanciare. Allo stesso modo con la cottura sottovuoto ho la possibilità di equilibrare al meglio gli ingredienti, senza rischio di perdite o di trasformazioni sbagliate”.

Ossigeno: tanto utile a sopravvivere quanto dannoso per i nostri cibi

 

 

Per vivere abbiamo bisogno dell’ossigeno, questo è risaputo. Ma per vivere al meglio dovrebbe stare lontano da quello che mangiamo. L’ossidazione degli alimenti, non solo in cottura, causa la perdita degli antiossidanti. È infatti necessario creare il vuoto al 99,9% per ottenere i benefici desiderati. La presenza di 0,1% di ossigeno permette di scongiurare la proliferazione di attività microbiologiche anaerobie (che vivono in assenza di ossigeno), come ad esempio il botulino (Clostridium botulinum)

“Il cibo che portiamo in tavola è troppo spesso impoverito delle sue proprietà originarie. Il problema non è tanto produttivo ma imputabile alle trasformazioni casalinghe e industriali e alla conservazione.” suggerisce la dottoressa Chiara Manzi

Il metodo del sottovuoto permette cotture di altissima qualità. il calore unitamente all’ ossigeno comporta un grave danneggiamento del profilo nutrizionale e organolettico, soprattutto sul risultato finale.

Sconsigliabile nel caso di lievitati, perché andrebbe a schiacciare il prodotto. La cottura sottovuoto si rivela un’ottima alternativa alle tradizionali lunghe cotture. Un esempio? Carne tenera e fragrante, che preserva al meglio tutte le vitamine, in particolare la B12, sempre troppo scarsa nelle nostre diete perché si disperde facilmente con la cottura.

“Tra le tante collaborazioni insieme a Massimo Bottura, abbiamo avuto modo di analizzare scientificamente insieme all’Università di Parma le vitamine contenute del Bollito non bollito, piatto di punta dello chef stellato. Si tratta di una cottura sottovuoto che mantiene la carne tenera, grazie alla cottura lenta, e non altera la presenza di vitamina B12” spiega la dottoressa.

Niente magie, è solo sottovuoto

 

 

Una delle magie della cottura sottovuoto è che amplifica i pregi e le qualità della materia prima. Ovviamente questo può andare anche a discapito, tendendo a rendere maggiormente evidenti eventuali difetti.

Il sottovuoto, esaltando i sapori, si rivela anche come la soluzione per ridurre l’utilizzo di sale. Sappiamo che le nostre preparazioni non dovrebbero mai superare 1 gr per porzione, in modo da restare sotto il tetto massimo di gr al dì. Un consiglio è quello di utilizzare erbe aromatiche all’interno della busta, assolutamente da non mettere in sovrapposizione con la pietanza, per evirare una disomogeneità di gusto.

Dopo la cottura la durata può arrivare anche a tre settimane conservato in frigorifero. Subendo anche l’abbattimento i tempi si allungano fino a sei mesi in congelatore. Non si tratta quindi di una semplice tecnica di cottura ma un modo per conservare ed evitare inutili sprechi.

Non solo alimenti, anche bevande! Un concentrato di vitamine e antiossidanti dissetante e colorato, per fare un figurone anche con gli ospiti proponendo acque al profumo di fiori e frutti e dal sapore fresco e naturale. Con il sottovuoto è possibile realizzare i Vitality Antiaging Drink. Basta un po’ di frutta, acqua e un pizzico di stevia o eritritolo, entrambi dolcificanti naturai privi di calorie. Mettendo sottovuoto di crea l’osmosi, utile a far uscire vitamine, antiossidanti e sapore dalla frutta, arricchendo l’acqua nella busta. Qualche ora di riposo e la bevanda è pronta. E BuonaDaVivere!